Gli ultimi giorni, dopo varie peripezie, tra le quali l'incontro ( per fortuna solo sentito dire ! ) con uno squalo in Costa Azzurra, ci siamo spostati in Italia, a Demonte, provincia di Cuneo, proprio al confine con la Francia, è un posto bellissimo, pochissimo frequentato, con stupende strade da fare in moto, in mezzo a montagne incontaminate dove di mattina gli unici incontri che fai sono quelli con le marmottine e vi assicuro che danno davvero una grande emozione.
Avrete capito che di tutto si parla fuorchè di vacanze riposanti, quindi il mercoledì 18 agosto, come ultimo giorno, avevamo programmato una giornata rilassante : Passo della Gardetta, 2400 m, che è uno dei posti più belli delle alpi ( fuoristrada sì, ma che ormai conosciamo,quindi abbastanza tranquillo ), pranzetto al ristorantino di Sambuco e nel pomeriggio passeggiata al Lauzonniere (Francia ) con eventuale sosta pennica visto che ci sono prati bellissimi.
Il nostro albergatore invece, che è una persona carinissima e che ti consiglia sempre nuovi percorsi, ha la bella pensata di suggerirci di andare a fare " la via dei cannoni " che è una strada militare costruita durante la seconda guerra mondiale e collega Valmala con il Colle Sampeyre. Ovviamente ,mentre io sono titubante, mio marito decide di seguire il consiglio.
Così, nonostante la segnaletica pecchi abbastanza e quindi non si capisce bene dove andare, imbocchiamo infine la strada,beh chiamarla strada forse è un po' eccessivo. Troviamo subito due enduristi in sosta sigaretta e chiediamo se secondo loro è fattibile anche da noi che siamo in due e la moto è un bicilindrico parecchio ingombrante. Sono un po' perplessi, però ci dicono che c'è solo un pezzo abbastanza critico,per il resto si può fare. Te pareva. Così noi, pieni di belle speranze partiamo alla ventura e i primi 7 km sono sì di sterrato ma viabile. Arrivati a un bivio rincontriamo i due, che ci dicono mò inizia il pezzo difficile seguito da un altro più difficile ancora. Cina ( mio marito ) invece di svoltare a sinistra , dicendo "sì va beh è stato abbastanza" e quindi scendere a valle, decide di proseguire e infatti qui sò dolori de panza pe ttutti : io devo aggrapparmi anche con i denti per stare sulla moto la quale viaggia a destra e sinistra per i cazzi suoi, il sentiero è stretto con arbusti che ti sbattono in faccia da una parte e lo strapiombo dall'altra.
Dopo 4 tornanti così, compare la pietraia , che è particolarmente bastarda perchè infligge al manubrio sterzate improvvise, anche verso il burrone. A questo punto ,dopo poche decine di metri, decido di scendere dalla moto, da solo Cina fa molto meno fatica e il rischio è minore. Naturalmente sono incazzata nera, mi faccio 2 km a piedi con giacca e casco in mano ( fa caldo anche se siamo a 2000 m ) questo non mi impedisce di guardare il panorama che è veramente mozzafiato ( vedi foto ) . Cammina cammina, sono decisamente angosciata : al passo Sampeyre mancano ancora 12 km e non sappiamo quanto dura la pietraia ... ma finalmente... dietro una curva...improvvisamente... il Cuci, che mi viene incontro a piedi dicendomi che il pezzo brutto è finito e possiamo proseguire tranquillamente ( dopo un centinaio di mt c'era una frana e ho dovuto scendere ancora ).
Faccio delle bellissime foto al panorama travolgente, una visione delle montagne a 360° ,compreso il Monviso , con nuvole e sole insieme.
Incazzatura svanita mentre facciamo i restanti 10 km circa di sterrato bellissimo, sembra di essere sospesi sopra le montagne . Colle Sampeyre, 2200mt.
A volte le avventure che vivi con grande spavento, sono quelle che ti rimangono più nel cuore. ( non penso la rifaremo ancora, naturalmente )
posso dire solo "WOW" che tipo avventuroso!
RispondiEliminaBella la gita "a sorpresa" (bravo, Cina!).
RispondiEliminaUn peccato sapere, in qualche modo, che non ci si tornera' (ma non si puo' mai dire).
/f