Oggi sono stata a Milano, la città del mio cuore, e, tra le altre, ho fatto una commissione in via Lupetta,che è una traversa di via Torino. Così, sono passata dalla piazzetta Santa Maria Beltrade, dove abitavano i miei nonni,al numero 1. Quanti ricordi ! Era un appartamento all'ultimo piano, con annesso un grande locale che fungeva da laboratorio di oreficeria dove lavoravano mio nonno con i suoi 3 operai , e anche mio papà prima che aprisse il suo negozio in via Turati . Io e mia sorella eravamo incantate dal loro lavoro, e facevamo anche noi gioielli di carta velina, li coloravamo, e obbligavamo il nonno e gli operai a dirci che brave... probabilmente questi ultimi ci avrebbero preso a calci nel culo volentieri, eravamo due rompiballe . Poi facevamo "la pasta" passando la carta velina nel laminatoio e ci sgridavano perchè lo rovinavamo e consumavamo troppa carta.
Dalla finestra della cucina vedevamo i tetti delle case e il Duomo, che è lì a due passi. Mia nonna si faceva dare il polmone dal macellaio ( mica c'erano le scatolette di kitekat) e venivano i gatti a mangiare lì sulla finestra. Ce n'era uno rosso bellissimo che si faceva accarezzare, era emozionante vederlo arrivare dai tetti così agile ed elegante , forse da lì ho cominciato ad amare i gatti e in particolare quelli rossi !
Nel pomeriggio poi mia nonna ci portava all'upim lì vicino ( o era la Standa ? ) e ci comprava sempre un piccolo giocattolino,a quei tempi i giochini erano molto più fantasiosi di adesso, poi facevamo tappa dal Peck in Via Spadari,allora non era la rosticceria superelegante di adesso,era una salumeria , mia nonna comprava qualcosa e poi la proprietaria ci faceva passare da dietro per arrivare direttamente nel nostro portone.
E la settimana di Natale... in camera da letto nell'armadio la nonna teneva tutti i regali, ce ne dava un piccolo anticipo e poi ci diceva che Gesù Bambino sarebbe passato di lì a prenderli la sera della vigilia per portarli a casa nostra a Inverigo.
C'è un altro particolare che mi ricordo bene, cioè la botola della spazzatura sulle scale, ero terrorizzata quando ci passavo di sera,mi sembrava dovesse uscire di lì chissà cosa a tirarmi giù... e ricordo il bellissimo lucernario sul soffitto sopra la tromba delle scale . E quella pensione un po' equivoca al terzo piano, con un via vai di coppiette che faceva spettegolare tutto il palazzo.
Ora lì non ci sono più abitazioni, i miei nonni sono venuti via all'inizio degli anni 70 e sono tutti uffici di Peck, che nel frattempo come dicevo (ormai da tanti anni) è diventato famoso e superchic ( per farci la spesa devi fare un mutuo ), ma ogni volta che ho occasione di passare tutti questi ricordi mi riempiono il cuore.
Milano è la città più bella del mondo.
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