lunedì 9 dicembre 2013

Il mattino di un nuovo giorno

Ho la grande fortuna di non dovermi alzare presto ogni mattina per andare al lavoro, e lo è davvero perché sono una gran dormigliona e non so se reggerei. Di solito, mi alzo alle 6,30, preparo la colazione per l'Attilio e poi torno a letto fin verso le 8,30.
Stamattina però mi occorre la macchina, e siccome il termometro in valle segna un poco confortevole -4 non è il caso che Cina vada in moto, così lo accompagno.
Dapprima sono di umor nero, come sempre fino a circa le 10, ma è una mattina talmente limpida, nonostante sia ancora buio pesto, che a poco a poco sento crescere l'energia : complici anche i sedili riscaldati e l'autoradio con David Bowie che mi fa compagnia.
Certo, vedere gente in giro a correre alle 6,55 e a questa temperatura è alquanto destabilizzante.
E l'esercito di studenti che si avvia alla fermata del bus... Gesù, non ho mai capito perché fanno iniziar loro le lezioni così presto, basterebbe un'ora dopo per rendere loro la vita più accettabile, si trascinano come zombie e mi fanno stringere il cuore. Li invidio moltissimo perché sono giovani, ovviamente, ma l'idea dei banchi di scuola mi fa venire l'orticaria.
Eppoi cominci a vedere tante auto in giro, fermento, la vita che ricomincia ogni giorno, e l'accenno di un sorriso mi si stampa sul volto.
Torno a casa, il gatto entra con me, mi si struscia contro che vuole la seconda tornata di croccantini facendo vrrrt vrrrrt . E riesce sempre a rubarmi un sorriso.
Banalità: la vita è un bene prezioso. In questo anno che sta per finire ho perso tre amici che erano poco più che miei coetanei e sento che è mio dovere verso di loro vivere essendo consapevole della grande fortuna che abbiamo: semplicemente esserci.
Ora vado a farmi una bella doccia e poi la giornata può incominciare.
Odio questo ottimismo, magari torno a letto.
Baci

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